Diabete, ipertensione ed ipercolesterolemia sono ben noti fattori di rischio per l’attività cardiaca. Tuttavia, secondo una ricerca giapponese pubblicata su “American Journal of Cardiology”, il possesso di un animale domestico avrebbe effetti positivi su questi squilibri cardiaci, migliorando la performance cardiaca dei malati cronici.
Prendendo a campione 191 pazienti con un'età media di 69 anni, affetti da malattie croniche, un gruppo di cardiologi giapponesi li suddivide in base al possesso o meno di un animale domestico e ne confronta ritmo e frequenza cardiaca nell’arco delle 24 ore. Il risultato dimostra che i proprietari di animali presentano una maggior variabilità del ritmo cardiaco rispetto a chi non possiede un pet. Pertanto, il cuore di chi vive abitualmente a contatto con un animale domestico è maggiormente in grado di adattarsi a situazioni diverse ed eventi stressanti rispetto a quello di coloro che non trascorrono la loro vita in compagnia di un 4 zampe. Le ragioni di questo effetto cardioprotettivo esercitato dai cani e gatti domestici è che i nostri amici a quattrozampe svolgano una vera e propria funzione anti-stress, agendo da sostegno sociale, soddisfando le nostre esigenze di compagnia e, dunque, ottimizzando le performance adattative dei nostri organi, soprattutto del cuore.
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